Bostrico, 20mila ettari di boschi danneggiati: epidemia favorita dalla siccità

Economia

A 4 anni dalla tempesta Vaia, le foreste del Nord-Est soffrono i danni dell’insetto: 132 milioni di euro la perdita di valore del legname da vendere.

Perdita di valore di 132 milioni di euro del legname da vendere, 20mila ettari di foreste attaccate, un’area grande come la metà della superficie già colpita da Vaia: sono i danni del bostrico tipografo fatti fino a oggi in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia. La stima, aggiornata al 2022, la fornisce Etifor, uno spin off dell’Università di Padova che si occupa della valorizzazione del patrimonio forestale in Italia e che ha raccolto ed elaborato questi dati, monitorando gli impatti della tempesta Vaia sul territorio. Tutto infatti parte da lì, da quel 28 ottobre 2018 in cui vennero schiantati 9 milioni di metri cubi di legname in 42.800 ettari di bosco.

È stata Vaia a dare il via alla proliferazione di questo coleottero che in condizioni normali attacca e si riproduce nelle piante deboli, soprattutto abeti rossi, contribuendo alla pulizia della foresta: «Il problema è che con la grande presenza di materiale a terra, ha cominciato ad attaccare gli alberi sani, portandoli alla morte: da endemico è diventato epidemico», spiega Lucio Brotto, co-fondatore di Etifor. «Quest’anno la situazione si è aggravata a causa delle alte temperature che hanno indebolito le piante e favorito la diffusione di questo insetto, che agisce in estate, tra luglio e agosto: prima sopra i 1.500-1.600 era difficile trovare danni, ora invece è più facile», continua Brotto, che stima in 4-5 anni la durata della fase epidemica.