I manager e la sfida della tecnologia green: “Serve formare per la transizione energetica”

Attualità

La tecnologia green e il percorso di «elettrificazione» del Paese fanno emergere l’esigenza di figure professionali che già oggi mancano all’appello sul mercato del lavoro, dai manutentori meccanici agli ingegneri. Quali e quanti nuovi profili serviranno in futuro? Chi li formerà?

I quesiti sono al centro dell’assemblea-convegno di Federmanager Asti,il 15 ottobre dalle 10,45 alla sala teatro dell’Istituto Oblati di San Giuseppe. L’associazione attiva in provincia dal 1947 rappresenta 250 tra manager, quadri apicali e dirigenti industriali attivi tra Asti e il resto d’Italia.

«Dopo la pausa forzata del Covid, ci ritroviamo nuovamente in presenza per l’annuale momento di confronto sullo stato di salute della categoria e sulle sfide che ci attendono – spiega il presidente Giuseppe De Monte – nel 2019 ci siamo occupati di bilancio sociale, ora puntiamo l’attenzione sulla rivoluzione verde che sta cambiando il mondo del lavoro».

Le sfide in corso e gli scenari economici e infrastrutturali collegati alla transizione dal motore endotermico all’elettrico – come le gigafactory per la produzione di batterie e il loro riciclo – saranno sviluppati nella tavola rotonda che vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali.

Parleranno Gian Carlo Tronzano, responsabile globale del Battery Cell Global Competence Center di Comau (la controllata del gruppo Stellantis che si occupa di automazione industriale); Matteo Prussi, ricercatore senior al dipartimento Energia del Politecnico di Torino, docente del corso di Sistemi energetici industriali; Dario Menasce, fisico che ha partecipato alla scoperta del Bosone di Higgs tuttora impegnato nel progetto di ricerca CMS al Cern di Ginevra; Ciro Ascione per 4.Manager – ente bilaterale di Confindustria e Federmanager -nato per individuare i trend economici e di mercato che impattano sullo sviluppo delle competenze manageriali nel nostro Paese.

Su quest’ultimo fronte, verrà presentata l’Academy che forma e certifica: sustainability manager, environmental manager, governance manager, social manager ed energy manager. «Il progetto avviato da alcuni anni è rivolto a tutti i manager, in servizio o inoccupati – precisa De Monte – lo scopo è accrescere ed armonizzare le competenze utili per il loro re-impiego. All’esito del percorso formativo, una sorta di mini master, il candidato sostiene un colloquio con l’ente certificatore indipendente RINA ed ottiene la possibilità di iscrizione ad uno speciale registro istituito con legge dello Stato. A tutto questo abbiamo anche aggiunto un servizio indirizzato alle aziende che parte dall’analisi del fabbisogno formativo e sviluppa una proposta di piano formativo».

Un altro strumento in campo è Fondirigenti che, grazie ai contributi per la formazione versati dalle imprese, offre alle stesse la possibilità di avviare percorsi in forma singola o associata.

Quest’anno sono già stati messi a disposizione delle aziende 13 milioni di euro per progetti destinati alle competenze manageriali per la transizione resiliente: hanno aderito 1700 tra aziende ed enti, alcuni anche a livello locale. «Siamo in attesa di un secondo avviso vista la straordinaria e qualificata partecipazione – sottolinea De Monte – la formazione è fondamentale a tutti i livelli. La crescita personale non è sapere quello che già sai, ma sapere quello che non sai. La sfida, che riguarda imprese e dipendenti tutti, ma anche il mondo della ricerca, è orientare i nuovi lavori verso uno scenario sostenibile che includa una crescita valoriale oltreché economica», conclude il presidente di Federmanager Asti.

L’associazione, che ha da poco inaugurato la nuova sede in via Garibaldi 1, offre agli iscritti assistenza gratuita per l’utilizzo di servizi non solo nel campo della formazione ma su previdenza, sanità integrativa e welfare. Uno dei fiori all’occhiello è la consulenza legale e contrattuale.